L’uomo che realizzò la Cappella Sistina di Atri

Andrea De Litio: pittore di rilievo del Rinascimento Italiano e tra i massimi esponenti della pittura centro-meridionale dell’epoca.

Nel 1445 Andrea De Litio giunse ad Atri, all’epoca un importante centro culturale del Rinascimento, grazie all’attività di mecenati dei Duchi Acquaviva e del Vescovo della città, oltre la ricca presenza di ordini religiosi, laici e di numerose famiglie nobili e mercantili. Ad Atri Andrea De Litio dimorò e aprì bottega dedicandosi anche alla vita agricola per un lungo periodo che va dal 1445 al 1481.

Intorno al 1460  fu incaricato, dal capitolo della Cattedrale e dal Vescovo Antonio Probi, di decorare il presbiterio del Duomo di Atri, detto “La Cappella Sistina di Atri”: affreschi suddivisi in 21 scene, considerati il suo capolavoro e una delle massime espressioni artistiche di quell’epoca.

Sempre Atri poi, tra il 1476 e il 1479, su commissione del Duca Giulio Antonio I Acquaviva d’Aragona, realizzò vari affreschi nel Palazzo ducale, oggi sede del Municipio.

Dal Catasto del 1447 sappiamo che De Litio era proprietario di un orto in contrada Porta Sant’Angelo e di una tenuta con vigna, presso Mutignano. Negli anni a seguire, grazie alle cospicue entrate derivanti dalle opere realizzate, acquistò un orto tassato 8 grani all’interno delle mura, una vigna con uliveto di 6 tareni e 10 grani in territorio di Silvi e un terreno arabile di 11 tareni, coltivato a cereali, sito nella zona dell’attuale Riserva naturale dei Calanchi.

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